C’era anche Giuseppe Cruciani nelle vicinanze delle Dolomiti di Brenta dove si è verificata una frana nella Cima Falkner. il racconto.
Ha fatto parlare di recente per una pista che lo avrebbe visto potenzialmente intenzionato a scendere in politica a Milano. Ora, invece, Giuseppe Cruciani è tornato a far parlare per un’esperienza spaventosa di cui è stato protagonista, anche se con la debita distanza, come da lui stesso raccontato. Il conduttore de La Zanzara, ha spiegato di aver assistito alla frana dalla Cima Falkner nelle Dolomiti di Brenta. Un momento decisamente di tensione anche se vissuto in sicurezza.

Frana da cima Falkner: perché Cruciani era lì
Sui profili social personali di Giuseppe Cruciani è stato possibile scoprire che il conduttore de La Zanzara si è trovato molto vicino al luogo dove si è verificata la frana dalle Dolomiti di Brenta e precisamente dalla cima Falkner. Al Corriere della Sera, l’uomo ha spiegato che si trovasse nella zona in quanto stesse percorrendo il “sentiero della via ferrata Benini, una di quelle che poi hanno chiuso, che passa dietro cima Falkner. Si gira attorno e si scende verso il Rifugio Tuckett, che era la mia destinazione”.
Cosa ha visto e il pericolo
Sempre al Corriere, Cruciani ha spiegato come abbia affrontato il momento della frana e cosa abbia visto: “Poco prima di imboccare un’altra ferrata, la Dalla Giacoma che è poi stata chiusa, ho sentito un frastuono, come un temporale che stava arrivando. Ci siamo girati e abbiamo visto questa caduta di massi. Nel video che ho postato si vede il secondo crollo, il primo è stato più fragoroso, con massi molto più grandi”.
Il presentatore de La Zanzara ha spiegato che, in realtà, non si sia sentito in pericolo: “Sinceramente no, eravamo molto lontani dal crollo”, le sue parole. “L’ho visto alla mia destra, non ho avvertito un pericolo immediato. Se fossi passato di lì poco più tardi avrei visto il distaccamento da molto vicino, ma non mi ci trovavo sotto. Non sono stato evacuato, quando si è messa in moto la Protezione civile ero già a valle”.
Al netto della frana, Cruciani ha spiegato di essere tornato il giorno dopo “al Tuckett dalla camminata rimasta aperta, per poi fare la ferrata Sosat, verso il rifugio Brentei. Il Tuckett è il primo rifugio esposto, ci sono detriti ma è molto più in basso rispetto alla zona dei crolli”.